Autore: Elisabetta Bolondi
Area tematica: Cinema - Codice dell'autore: elisa
Cous cous
inviato il: 09/02/2008
Il film Cous cous ha qualcosa di nuovo e sorprendente. L'antefatto, ossia la prima parte, è lunga, lenta, noiosa. Poi il film decolla, diventa ansioso, il racconto si fa incalzante e frenetico, fino all'inatteso, splendido, commovente e giusto finale, che non dico. Sorprendente la bravura degli attori, tutti, ripresi con una tecnica registica del primo e primissimo piano che mostra dettagli minimi e spesso grotteschi dei visi, dei denti, degli occhi, che ci fanno andare giù, fino all'essenza più profonda dei personaggi: il regista ha lavorato su tutti gli attori in modo magistrale. Nel film, ambientato in una città francese di mare, forse vicino Marsiglia, sono contenuti ed affrontati quasi tutti i temi più scottanti delle attuali società europee: la flessibilità del lavoro, la disoccupazione, il problema degli immigrati, soprattutto nord-africani e la loro integrazione, il tema della multiculturalità, le difficoltà della vita di coppia e delle seconde famiglie,gli ostacoli sempre più scoraggianti delle procedure burocratiche....tutto trattato con leggerezza, con ironia, con grande capacità narrativa.Il risultato è uno spettacolo che si guarda con attenzione, ansietà, commozione, identificazione talvolta, e sempre si è sorpresi delle scene che, accompagnate dalla musica giusta, si susseguono con un sapiente e accurato montaggio. La protagonista femminile, dopo l'interpretazione di questa pellicola, è diventata una star, oggetto di curiose interviste che le chiedono dove abbia imparato la danza del ventre, la scena più riuscita del film.

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